Gli studenti del Da Vinci alla scoperta di Londra. Due settimane, una full immersion nella cultura inglese e giornate piene di lezioni e visite guidate: la ventina di studenti dell’Istituto Da Vinci coinvolti nel progetto Move 2019, di cui la scuola è risultata vincitrice, hanno vissuto in Inghilterra un’esperienza unica.
“Ho imparato a muovermi con autonomia in una grande città, a farmi capire parlando in inglese e ad arrangiarmi – racconta Camilla Tramontin, appena uscita dalla III indirizzo Acconciatura -. Dopo queste due settimane saprò parlare meglio l’inglese e sarò cresciuta come persona”.
I ragazzi, accompagnati dai professori Laura Reisman e Mattia Foroni sono approdati a Greenwich domenica 16 giugno. Subito sono stati smistati tra le varie famiglie locali ospitanti, hanno preso posto nelle abitazioni e cercato di capire come raggiungere la scuola, la Twin a Greenwich.
“Dopo i primi giorni di difficoltà i ragazzi hanno imparato a spostarsi con treni, autobus e tram da soli – spiegano i professori -, alcuni abitano ad un’ora di strada dalla scuola per cui è stato necessario organizzarsi un pochino per arrivare alle lezioni in orario”.
Dal lunedì al giovedì gli studenti sono stati impegnati a scuola, ad apprendere l’inglese. Il primo giorno sono stati sottoposti ad un test di ingresso per capire il loro livello di conoscenza della lingua, quindi hanno preso il via le lezioni, divise in classi: lunedì e martedì solo al mattino, mercoledì e giovedì anche il pomeriggio fino alle 17. Il tempo libero ha dato modo al gruppo di avventurarsi alla scoperta di Londra, con la guida dei professori della Twin.
“Qui va benissimo – fa sapere durante la vacanza studio Giada Bandiera, appena conclusi gli esami di III indirizzo Multimediale -, la scuola è bella e ci stiamo impegnando molto. E’ tutto molto diverso qui, tutto grande”.
“Ci stiamo impegnando per imparare l’inglese e per comunicare con i compagni – racconta Alexandra -. Qui è tutto diverso rispetto all’Italia: con le auto si guida a destra, i mezzi pubblici sono differenti e anche il cibo e le case. Il cibo, se devo essere sincera, non è un granchè ma tutto è compensato dalla gente: sono molto piu simpatici degli italiani, più gentili e generosi. La signora che ci ospita ci dà una mano, ci dice dove andare, quali posti visitare”.
Con le famglie inglese ospitanti si è creato fin da subito un bel rapporto. I giovani danno una mano in casa, per esempio lavando i piatti, e vengono aiutati nei dialoghi in inglese e nella conoscenza della città. Qualcuno si sforza di cucinare il cibo italiano, per andare incontro ai gusti degli studenti.