“Cos’è l’amore?”. Gli studenti delle classi II e III del Multimediale hanno risposto. Davanti ad una telecamera.
Sabato scorso, 16 marzo, è andato in scena “Notti”. Produzione firmata dagli SlowMachine, giovane compagnia bellunese diretta da Elena Strada e Rajeev Badhan. Sul palco, accanto agli attori, sono apparsi anche alcuni studenti dell’Istituto Leonardo Da Vinci, indirizzo Multimediale, e del Colotti di Feltre.
Un video ha proiettato le immagini degli studenti ritratti durante l’intervista fatta, nelle settimane precedenti, dal regista Badhan. Interrogati sull’amore, i ragazzi si sono aperti davanti alla telecamere offrendo la loro personale interpretazione.
Inizialmente un po’ timidi, poi via via che l’intervista procedeva sempre più sciolti e spontanei, gli studenti hanno parlato di sè, delle difficoltà della loro generazione e di come l’iper connessione no, non sia proprio un bene.
“C’è chi ha risposto in modo romantico e chi con riflessioni molto lucide, c’è anche chi si immagina single, da grande – spiega il regista -. A noi interessava conoscere e portare sul palco la voce degli adolescenti perché offrono uno sguardo diverso da quello di noi adulti, anche su un tema universale come quello dell’amore. Il risultato è stato interessante”.
Interrogando i giovani sul senso profondo delle relazioni, gli Slow, partendo da “Le notti bianche” di Dostoevskij, hanno realizzato uno spettacolo che parla della modernità e di come questa influisca anche nei legami tra le persone.
“I ragazzi si rendono conto di come, oggi, si faccia un uso eccessivo dei cellulari e dei social – prosegue il regista -. Sono anche ben consapevoli di come questa tecnologia influenzi negativamente i rapporti sociali, anche quelli d’amore. Siamo noi adulti a pensare che a loro vada bene e che siano senza senso critico. Sono molto lucidi, invece”.
Così sabato, stralci di queste interviste sono stati proiettati durante lo spettacolo, davanti ad una platea di spettatori. Per l’occasione gli Slow hanno invitato i ragazzi coinvolti a teatro, come ospiti.